Come mai con l’avanzare dell’età ci abbassiamo e tendiamo a curvarci?5 min di lettura

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    Sapevi che a 30-35 anni raggiungi il massimo della tua altezza?

    Una volta superata tale fascia di età, il corpo mette in moto un meccanismo che gradatamente fa perdere centimetri di altezza: ecco perché gli anziani sembrano più bassi e la loro colonna vertebrale tende ad incurvarsi.

    Alla base di tale cambiamento fisico vi è lo scorrere del tempo e, per questo motivo, risulta impossibile arrestarlo.

    Tuttavia, sono stati individuati alcuni fattori che possono rallentarlo, posticipando la manifestazione degli effetti.

    grafico abbassamento statura anziano

    Un centimetro in meno ogni 10 anni: la ricerca

    A dimostrare la graduale perdita della statura è stata una ricerca condotta dal Gerontology Research Center di Baltimora, dalla quale è emerso che ogni 10 anni si perde in media un centimetro di altezza.

     

    L’abbassamento è molto più frequente dai 40 anni in su e si manifesta in maniera più evidente negli ultra-settantenni.

    In particolar modo, il team di ricercatori ha esaminato un campione di più di 2.500 persone ed è arrivato a constatare che:

    - dal 30° anno di età fino ai 70, gli uomini perdono in media 2 cm, le donne 5;

    - oltre gli 80 anni, gli uomini perdono 6 cm, mentre le donne 7 e mezzo.

     

    Alcune considerazioni successive allo studio, pubblicate sul Journal of Bone and Mineral Research, hanno però fatto notare come l’abbassamento della statura possa essere ricondotto anche all’osteoporosi: nella casistica riferita agli uomini over 70, infatti, si è registrata una maggiore insorgenza di tale patologia, pari al 54%.

    Per le donne, invece, tale rischio aumenterebbe solo del 21%.

     

    Sembrerebbe quindi che la perdita rapida dei centimetri possa essere sintomo di una problematica ben più grave: diviene dunque di fondamentale importanza misurarsi con una certa frequenza, soprattutto una volta che si è passato il 40° anno di età.

    Le cause principali che portano a questo abbassamento

    Alla base della riduzione della statura vi sono diverse problematiche, prima fra tutte l’assottigliamento dei dischi che si frappongono tra le vertebre della colonna vertebrale.

    Tale patologia prende il nome di discopatia degenerativa e, con l’aumentare della sua gravità, porta le vertebre ad avvicinarsi sempre di più.

    Da qui discendono anche inevitabili problemi legati prettamente alla mobilità, in quanto si riduce notevolmente l’ammortizzazione delle vertebre e si presentano dolori alla schiena con maggior frequenza.

     

    La causa principale della discopatia è la graduale diminuzione della percentuale dei liquidi, che negli anziani passa da un iniziale 88% al 70%.

    Secondo quanto emerso dalla ricerca condotta dal Gerontology Research Center di Baltimora, esisterebbero anche altri fattori che influenzano in maniera rilevante la perdita dei centimetri di altezza.

    Tra questi vi sono la perdita del tessuto muscolare, necessario a sostenere la colonna vertebrale, (per questo fare sport e attività fisica è sempre consigliato) e l’abbassamento dell’arco plantare.

    In relazione a quest’ultimo, l’appiattimento si verifica in seguito al cedimento dei legamenti (ad esempio del tibiale posteriore), i quali col tempo non risultano essere più in grado di assolvere la propria funzione.

    Ovviamente tale fenomenologia non va a creare una drastica riduzione della statura, ma i millimetri persi a livello plantare, se sommati agli altri, generano un effetto maggiormente evidente.

    L’osteoporosi

    Come accennato in precedenza, un ruolo fondamentale è giocato anche dall’osteoporosi.

    Si tratta di una patologia che pregiudica la resistenza meccanica della ossa, provocando il deterioramento della loro micro-architettura e incrementando il rischio di fratture.

     

    Essa coinvolge la generalità dell’apparato scheletrico, ma provoca danni più evidenti alle anche, ai polsi e alla colonna vertebrale (causando una perdita di 3 o più centimetri di altezza).

    osteoporosi abbassamento statura

    Tende a manifestarsi con frequenza maggiore nella fascia di popolazione più anziana e ciò è dovuto al fatto che con l’avanzare dell’età si riduce il gap temporale che intercorre tra il deterioramento dell’osso e la sua ricostituzione.

    L’osteoporosi è infatti legata al graduale decremento dei valori legati agli ormoni sessuali, al calcio e alla vitamina D, che intervengono nel processo di neoformazione dell’osso.

     

    Inoltre, tale patologia incrementa l’insorgenza dell’incurvamento della schiena, molto frequente e doloroso negli anziani.

    Se colpisce la zona cervicale, l’osteoporosi provoca l’accentuazione dell’incurvamento della curva dorsale, nonché la manifestazione del cosiddetto ‘’gibbo di bufalo’’.

    In altre casistiche, è la causa principale della cifosi, che inevitabilmente genera lo schiacciamento delle vertebre con la conseguente perdita di diversi centimetri di altezza.

     

    Ma questo è solo l’aspetto meno grave della patologia, soprattutto se si considera che l’osteoporosi provoca un aumento del disagio sociale, spesso collegato all’isolamento e alla depressione, un incremento delle patologie gastro-intestinali, una riduzione della capacità motoria ed infine una crescita del tasso di mortalità.

    Come rallentare il processo

    La graduale perdita dei centimetri di statura è un processo che purtroppo non può essere in alcun modo arrestato, ma esistono alcuni comportamenti che possono aiutare il nostro corpo a rallentarlo.

    Innanzitutto è importante cercare di condurre uno stile di vita sano (questa è una regola base per tutte le patologie), eliminando tutto ciò che potrebbe danneggiare la nostra salute: in tal caso si fa già un grande passo in avanti smettendo di fumare e di assumere alcol in quantità eccessive.

     

    È necessario prestare anche attenzione all’alimentazione, prediligendo una dieta equilibrata che possa scongiurare il rischio di obesità e di diabete.

    Inoltre, ricordati di assumere una percentuale adeguata di calcio, la quale contribuirà ad evitare che insorgano malattie all’apparato scheletrico, come appunto l’osteoporosi, rallentando contemporaneamente il processo di incurvatura della colonna vertebrale e dell’abbassamento.

    Il calcio si trova in maggior quantità nei latticini (burro, latte, yogurt, formaggi, ecc...), nel fegato, nelle uova e nel pesce.

     

    Propedeutico per il suo assorbimento è però la vitamina D, il cui livello può essere incrementato con la semplice esposizione alla luce solare.

    Talvolta, soprattutto agli anziani, il sole non basta e per questo motivo diviene necessario assumere anche degli integratori (da chiedere consiglio al proprio medico di fiducia).

    Infine, è altamente consigliato l’esercizio fisico, sport e praticare l’attività aerobica.

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